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L’Università per rilanciare il Mezzogiorno. Incontro con il Rettore Manfredi.  

Napoli – Conversazione interessante sullo stato dell’Università nel corso della conviviale serale del Rotary Club Napoli Castel dell’Ovo del mese di Febbraio con il Magnifico Rettore della Federico II di Napoli, Prof.Gaetano Manfredi.

Napoli

BiografiaGaetano Manfredi è il nuovo rettore della Federico II; 50 anni, ingegnere, professore di Tecnica delle costruzioni, è stato eletto il 5 giugno 2014 con il 90% delle preferenze, e sarà in carica, dal 1° novembre 2014, sino al 31 ottobre 2020.

Biografia
Gaetano Manfredi è il nuovo rettore della Federico II; 
90% delle preferenze
1° novembre 2014, sino
al 31 ottobre 2020

Manfredi è il rettore più giovane della Federico II degli ultimi decenni; è il primo prorettore dell’Ateneo diventato Rettore ed è il primo ingegnere Rettore dell’importante Ateneo del Mezzogiorno.

Manfredi è il rettore più giovane della Federico II degli ultimi decenni; è il primo prorettore dell’Ateneo diventato Rettore ed è il primo ingegnere Rettore dell’importante Ateneo del Mezzogiorno.

La conversazione ha avuto come titolo “Università: competitività e Mezzogiorno” e si è incentrata sul ruolo che la Federico II può avere per rilanciare le competenze e la crescita economica a Napoli e nel Sud Italia. Di certo, lo sviluppo economico del nostro Paese passa, innanzitutto, dalla scuola e dall’Università. Tuttavia,come Manfredi ha fatto notare ai soci ed agli ospiti presenti, la spesa in Italia per la scuola nel suo insieme,dal 2000 al 2012, è scesa del 3% mentre nei Paesi OCSE è salita al 38%.

“Università: competitività e Mezzogiorno”

Questo dato si unisce ad un altro di certo non confortante: meno della metà dei diciottenni in Italia prosegue il suo cammino di formazione; non continua negli studi universitari. Proprio su questo si è soffermato il Rettore, sulla necessità, cioè di maggiori investimenti contro l’abbandono scolastico per creare le condizioni sociali ed economiche per un accesso facilitato all’istruzione superiore.

Formazione e internazionalizzazione. Altro tema di vitale importanza per l’Università che vuole vivere e competere in uno scenario sempre più globale. La razionalizzazione delle risorse, necessaria in un periodo attuale dove la spending review non è solo necessità ma anche una virtù, non ha impedito alla Federico II la creazione di percorsi formativi di respiro più ampio, con Master per il momento solo in lingua inglese, e il sostenimento di “dottorati di ricerca” con una attenzione rispetto a quanto accade al di fuori dello scenario nazionale e la individuazione di percorsi di laurea idonei a creare condizioni di aiuto, per i giovani laureandi e laureati, per entrare con più facilità nel mondo del lavoro.

A tal riguardo Manfredi ha voluto sottolineare ciò che la Federico II sta facendo nel rapporto con le imprese. L’idea portata avanti è quella di creare maggiori sinergie tra il mondo delle aziende e quello universitario. Sono stati presi contatti con le associazioni di categoria per comprendere quali sono le figure professionali maggiormente ricercate dalle aziende per poter calibrare l’offerta formativa ai bisogni segnalati,, adeguandola, razionalizzandola e creando maggiori opportunità per i ragazzi.

Università e Impresa questo deve essere il binomio sul quale la Federico II intende puntare, concentrandosi su progetti che possano far sì che l’Ateneo sia incubatore d’impresa e modello virtuoso di crescita. Non a caso il Rettore ha inteso richiamare il lavoro del nostro socio Vona, presente in sala, che nell’Ateneo, in qualità di professore ordinario alla facoltà di Economia, si sta già da tempo impegnando sul tema delle start up innovative; ha sottolineando , infatti, il successo del progetto Tech- Hub che promuove e valorizza le start up, lanciandole nel mercato globale. Una Università che si fa impresa e che detta le linee guida al mercato economico , canalizzandone  i flussi, con una stretta sinergia con il sistema d’imprese : questo è l’obiettivo strategico per il futuro con il quale si intende sostenere anche il Sud.

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Interessante anche lo spunto sull’e-learning che sempre più sarà fondamentale nella formazione non solo dei ragazzi ma anche di chi intende aggiornarsi e accrescere le proprie competenze nel campo professionale in ragione dell’esigenza di far diventare il processo formativo un obiettivo permanente.

Un programma ambizioso quello del Rettore Manfredi che si inserisce ,tra l’altro, in un percorso comunque virtuoso dell’Ateneo Federiciano che è riuscito, con sacrifici, a rimettersi in carreggiata nella sistemazione dei conti proprio allo scopo di poter pensare a progettare un futuro interessante nel campo della ricerca e dell’innovazione.

Qualche dato può meglio di tutto lumeggiare la macchina che il nostro ospite divenuto per acclamazione socio onorario del Club, grazie alla intelligente e felice intuizione del nostro Presidente Fabio Mangone, è chiamato a governare: 84544 iscritti cosi distribuiti. Nelle scienze tecniche : 43606 studenti , di cui soli 17637 nel ramo della ingegneria,, 4003 in quello della farmacia, 3497 in architettura, 2378 in agraria e 6041 in medicina. Nelle scienze umanistiche 40398 di cui iscritti in lettere e filosofia 11.086, in economia 9328, in giurisprudenza 14813 e 3076 in scienze politiche.

Un corpo insegnanti di 2351 professori tra ordinari ed associati cura la nascita dei futuri professionisti che vanno verso un percorso sempre più complesso.

I numeri sono da capogiro e danno da pensare e riflettere. Ma la nostra Federico, II la più antica Università del nostro paese, terza per popolazione studentesca e prima nel Sud, non può continuare a produrre cervelli destinati ad emigrare con la conseguenza di privare il nostro mezzogiorno del frutto “dell’investimento primario” dato dalla conoscenza. La sfida è ambiziosa ed immane. Il risultato nel bene e nel male non potrà non influenzare lo sviluppo del nostro territorio che deve sempre più poter contare sul patrimonio di risorse giovani e preparate in una competizione che è sempre più globale.

sono da capogiro e danno da pensare e riflettere

Lucio Todisco

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