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Il Processo a Facebook all’Istituto Pontano di Napoli

L’imputato è Facebook, il luogo dove si celebra il processo è l’Istituto Pontano a Napoli. Una iniziativa organizzata dai Club Rotary del Napoli Castel dell’Ovo, Posillipo e Napoli Ovest e dall’Associazione ex alunni Pontano è un vero e proprio processo che rispetta tutte le forme del dibattimento.

La giuria è composta da sette giudici popolari guidati dal professor Angelo Pezzullo. Il collegio giudicante è presieduto dal magistrato Alba Napolitano. L’accusa è guidata dal direttore della biblioteca nazionale di Napoli, Mauro Giancaspro e dal pubblico ministero Marco Bottino. A difendere Facebook l’avvocato Antonella Nardone Tuccillo e lo scrittore Maurizio de Giovanni.L’imputato è social network interpretato dal notaio Dino Falconio.

Chiamati a portare le proprie testimonianze l’Assessore alle Politiche Giovani Alessandra Clemente, L’Avv.Riccardo Imperiali, Gino Rivieccio.

Il Capo di accusa formulato:

Il Capo di accusa formulato:

STRAGE DEI CONSENZIENTI .

perché Facebook ed altri social network da identificare, in concorso tra loro ed attraverso l’apparente agevolazione delle relazioni interpersonali:

– istigavano gli utenti a lasciare il mondo terreno, per entrare a far parte di un universo virtuale e connesso, diffondendo in loro l’illusione di un’immortalità raggiungibile solo con l’abbandono della loro personalità e con l’acquisizione di una nuova identità, fluida e apparente;

– inducevano le vittime a diventare dipendenti da contatto, illudendole con un’esistenza misurata dai “friends” accumulati;

friends

– costringevano ognuno ad avere amicizie di massa, con rapporti muti e disumanizzati, denudati di tutti gli intimi pensieri;

– diffondevano pensieri e giudizi virali, influenzando con condivisioni e “mi piace” la personalità di ogni utente, fino all’instaurazione di un “modus vivendi” globalizzato;

mi piace
“modus vivendi”

– predisponevano mezzi e armi per consentire a chiunque d’inferire, con la rapidità della diffusione, profonde violazioni alla propria e all’altrui privacy, nonché continue lesioni alla dignità della vittima prescelta;

why not check here

– inventavano nuovi percorsi sentimentali, camuffati di modernità e svuotati di romanticismo, al solo fine di agevolare gli istinti sessuali del web e facilitare l’inizio e la fine di ogni rapporto;

 Con tali condotte, abusando dei bisogni, delle passioni e spesso anche dell’età degli utenti, li inducevano ad abbandonare ogni resistenza alla fine della loro vita terrena.

 In Harvard School, Boston (MA), e su tutto il territorio globale – con condotta perdurante.     

   

 

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