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Rotary Napoli Castel dell’Ovo: un convegno sul valore del fare impresa nella cultura

Discutere del valore dell’imprenditorialità per nel campo della Cultura, soprattutto in una città quale è Napoli che ha molto da offrire dal punto di vista storico culturale. Se n’è discusso in un interessante convegno organizzato dal Rotary Club Napoli Castel dell’Ovo, lunedì 18 gennaio, al Circolo Artistico di Piazza Trieste e Trento. Sono, difatti, sempre più all’ordine del giorno le tematiche sia di sostegno pubblico agli equilibri economico- finanziari alle Istituzioni del settore, anche attraverso incentivi fiscali ai contribuenti ed alle imprese private che li sostengono, come si è proceduto con l’art bonus. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di cercare di comprendere quelli che potessero essere gli elementi più coerenti per “organizzare” la Cultura così da poter divenire opportunità economica e sociale. Un tema, quello della cultura, che il Rotary Castel dell’Ovo ha fatto proprio quest’anno attraverso il progetto per la valorizzazione del Borgo di Santa Lucia che, come dichiarato dal Presidente, dott. Giovanni Tomo: “vuole essere un contributo alla definitiva valorizzazione di un’area del capoluogo, ricca di giacimenti culturali, tesori artistici e dalla impareggiabile forza evocativa e turistica”.

A discuterne con il pubblico intervenuto, importanti professionalità del settore, quali il prof. Francesco Bifulco, Presidente del RC Posillipo e Docente di Economia delle Imprese Culturali presso l’Università Federico II; la dott.ssa Emmanuela Spedaliere, Direttore Affari Istituzionali e Marketing del Teatro di San Carlo di Napoli; dott. Mauro Giancaspro, Presidente Incoming del RC Napoli Castel dell’Ovo, e già Direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli e Presidente dell’Associazione Amici della Biblioteca dei Girolamini; la prof. Fabiana Sciarelli, Docente di Economia e Gestione delle Imprese, esperta e consigliere d’imprese della cultura, tra l’altro del Teatro Trianon di Napoli.

Partire dall’innovazione per valorizzare la cultura – Sul tema dell’innovazione quale elemento di valorizzazione della cultura a Napoli e in Italia si sono incentrati gl’interventi del dott.ssa Spedaliere e del prof.Bifulco. Partendo dall’esperienza del Teatro San Carlo, la Spedaliere ha evidenziato come i risultati ragguardevoli della bigliettazione e delle visite guidate al Teatro – in 3 anni 212 mila visitatori e 5,6 milioni netti d’incasso – sono stati raggiunti non soltanto attraverso l’offerta culturale, ma anche attraverso un uso consapevole dei social e delle nuove tecnologie che hanno permesso una diffusione capillare delle produzioni del Teatro, facendo una vera e propria rivoluzione. E’ immaginando nuove modalità di comunicazione che si può far fronte a situazioni non rosee nei bilanci. La Spedaliere ha sottolineato come l’art bonus abbia cambiato radicalmente il rapporto del privato con l’investimento in campo culturale attraverso la politica degli sgravi fiscali di cui adesso non conosciamo i benefici ed ha sollecitato, soprattutto gl’imprenditori napoletani, a vivere il San Carlo così come i milanesi vivono la Scala, ovvero come luogo aperto, anche agli incontri sociali, centro nevralgico della vita anche economica della città. Il prof.Bifulco ha anch’egli sottolineato come la fruizione della cultura in Italia può cambiare, portando anche crescita economica. La creazione di start up innovative nel settore culturale può mettere a frutto un patrimonio come quello che c’è nella città di Napoli non pienamente valorizzato. Si pensi, ad esempio, alle tantissime chiese chiuse che possono essere messe a disposizione dei visitatori, mettendo a frutto un patrimonio senza stravolgerlo. Quali vie possono essere scelte per finanziarle? Dalle Università di sicuro, ma anche con finanziamenti privati attraverso il crowdfunding, così come fa ad esempio la Fondazione Banco di Napoli.

Il valore sociale della cultura per le nuove generazioni – Un aspetto prettamente più sociale del tema è stato affrontato da Mauro Giancaspro e dalla prof.Sciarelli, la quale ha voluto sottolineare come la città di Napoli ha quella che può essere definita una miniera di diamanti grezzi: i suoi giovani. Ed è grazie alle associazioni culturali, quelle no profit – vere ricchezze in questo settore – che tanti giovani si avvicinano al mondo della cultura. Ed è proprio dal ruolo dei privati in questo settore che nascono poi delle realtà vivaci e di grande interesse: basti pensare, ad esempio, al festival di Giffoni. Il compito delle Istituzioni deve essere quello di rendere sempre più facile l’avvicinamento tra il pubblico e le realtà private presenti sul territorio che vogliono diffondere dei messaggi culturali che non devono, per forza, essere in un’ottica di commercializzazione. L’aspetto valoriale nel campo sociale della cultura è stato sottolineato anche dal dott.Giancaspro che, è impegnato proprio in questo periodo, nella costituzione dell’associazione Amici della Biblioteca dei Girolamini che terrà un evento pubblico a Napoli nel foyer del Teatro Augusteo in Piazzetta Duca D’Aosta 263, lunedì 25 gennaio alle ore 18:00, per dare un forte impulso alla rinascita della storica monumentale biblioteca.

Lucio Todisco

 

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