La Rosolia Congenita (RC) è prevenibile ma non curabile.
La prevenzione viene attuata con un vaccino a virus attenuato, somministrato in forma combinata (rosolia, parotite, morbillo). Da tempo la Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato un progetto di eliminazione della Rosolia Congenita (RC) in tutto il mondo, con il goal di arrivare a meno di 1 caso di RC ogni 100.000 nati.
In tempi diversi, ben 186 paesi al mondo hanno aderito al progetto, così la OMS- Regione Europea (e per essa l’Italia). In Italia, con alterne e inique vicende la vaccinazione universale e gratuita è stata introdotta nel 1999. Due Piani Nazionali di Eliminazione del Morbillo e della Rosolia Congenita (PNEMORC) di seguito, purtroppo per fallimento degli obbiettivi.
Un primo piano è stato lanciato negli anni 2004-2007 (obbiettivi spostati al 2010) e l’altro negli anni 2010-2015. Allo stato le coperture vaccinali previste (>95%) non sono state ancora raggiunte in modo omogeneo e stabile su tutto il territorio, anche se sono state portate a poco meno del 90%, che potrebbe garantire l’interruzione della trasmissione endogena. La criticità del momento fa sì che un intervento di supporto (anche di breve durata), capace di raggiungere lo zoccolo duro di popolazione non ancora vaccinata, può fare la differenza tra raggiungimento del goal e non raggiungimento dello stesso. USA, Sud-America , Canada, nord-Europa (Olanda, Belgio, Scandinavia) hanno dal 2000 eliminato la RC. In Italia, dati raccolti attraverso il Registro delle Infezioni Neonatali- Regione Campania e Ospedale S. Matteo di Pavia hanno dimostrato che il traguardo è lontano e che in Campania l’incidenza è superiore di almeno 6 volte quella tollerata (5,86 ogni 100.000 nati vivi).
Anche la Calabria non è indenne dalla Rosolia Congenita (AMCLI, 2008) . Nel PNEMORC 2010-2015 , l’obbiettivo 5.7 identifica tra le azioni necessarie e di provata efficacia quella del coinvolgimento della popolazione target attraverso informazioni corrette e di dimostrato spessore.
Il Rotary ha naturale vocazione di stakeholder nei problemi di natura politico-sociale. Inoltre, a livello internazionale ha fissato nel settore socio-sanitario 2 aree di intervento: 1. Prevenzione e cura delle malattie; 2. Preservazione della salute materna ed infantile. Dunque, il SUPPORTO al PNEMORC 2010-2015 si inserisce nelle grandi linee di intervento fissate e può contribuire fattivamente all’eliminazione della tragedia “Rosolia Congenita”. A titolo di curiosità ricordo l’iniziativa di alcuni Rotary in India, che hanno supportato (anche con il vaccino!) la campagna di vaccinazione contro la Rosolia delle giovinette. A semplificazione (relativa!) del progetto italiano c’è che non è richiesto un contributo alla spesa per i vaccini (forniti gratuitamente attraverso il Servizio Sanitario
Nazionale): SEMPLICEMENTE si tratta di rinnovare il patto di fiducia tra cittadini e istituzioni portandoli a “chiedere” la vaccinazione (in particolare, giovani donne, addetti alle professioni sanitarie, sociali e scolastiche che non si sono ancora fatte vaccinare). Il Rotary nei club potrebbe sostenere un progetto di educazione alla salute con il “metodo del passaparola” ovvero con una campagna informativa che includa il passaparola in senso stretto (conversazioni, interclub), ma anche la produzione (e diffusione!) di materiale informativo (manifesti, leaflet, messaggi pubblicitari). Questo potrebbe essere divulgato direttamente (stand nelle piazze, cogestiti anche ed eventualmente con i nostri giovani del Rotaract) e indirettamente (centri commerciali, palestre, piscine, luoghi di ritrovo). L’occasione avrebbe anche un risvolto positivo per l’immagine del Rotary (semmai fosse ancora necessario!…), ri-focalizzando l’attenzione sul ruolo prestigioso e formidabile (Polio Plus) del Rotary nel settore socio-sanitario.