A cura di Lucio Todisco – Consigliere Segretario Rotary Club Napoli Castel dell’Ovo a.r.23-24
Nella splendida cornice del Tennis Club Napoli, lunedì 22 aprile si è tenuta l’interessante conversazione organizzata dal Rotary Club Napoli Castel dell’Ovo, presieduto quest’anno da Mario Schiano, sul tema della prospettiva della leadership e sui profili di opportunità e parità occupazionale.
L’occasione della conversazione è stata anche una bella opportunità di condivisione della serata con altri sodalizi. Infatti, erano presenti oltre alle consocie e i consoci del Rotary Club Napoli Castel dell’Ovo, le socie e i soci del Rotary Club Napoli Nord Est, presieduto quest’anno di presidenza da Pasquale D’Errico, del Rotary Club Napoli Parthenope, presieduto da Umberto Patroni Griffi, e del Lions Napoli Lamont Young, presieduto da Antonino Magliulo.
Una serata interessante soprattutto per la possibilità avuta di avere due relatrici d’eccezione e di grande rilievo: la dott.ssa Regina Corradini d’Arienzo, Amministratrice delegata di SIMEST, società del Gruppo CDP che opera dal 1991 per sostenere la crescita delle imprese italiane attraverso l’internazionalizzazione della loro attività e l’Avvocato Stefania Radoccia Managing Partner Tax&Law di E&Y.
A condurre la conversazione, dopo i saluti e i ringraziamenti da parte dei Presidenti dei Club, è stato il Prof. Roberto Vona, nostro Past President, Professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, che ha introdotto le due relatrici in quella che ha definito “chiacchierata sulla leadership”. Il Professore Vona, infatti, ha messo in evidenza come l’opportunità di avere due personalità che rappresentano in maniera eccellente la cultura d’azienda rappresentava una opportunità importante per avere una conversazione ricca di spunti di riflessione sul tema di come si coltiva la cultura della leadership e, soprattutto, di come le due relatrici vedono il tema della leadership femminile e del gender gap e quali possono essere le modalità per lavorare su questi temi.
Il microfono è passato alla dott.ssa Corradini D’Arienzo, che ha messo in evidenza come, il grande tema nelle imprese sia quello di dare risalto al talento manageriale e di valorizzare il merito. In SIMEST, infatti, la dott.ssa Corradini D’Arienzo ha sottolineato come ci siano tante lavoratrici che ricoprono ruoli di fiducia, con ampia delega, anche in posizione di part – time; questo perché le aziende devono essere in grado di guardare al tema del lavoro andando incontro a quello che deve essere il raggiungimento di un ampio work-life balance delle persone. La dott.ssa Corradini D’Arienzo ha inteso sottolineare un ulteriore aspetto, ovvero che le azioni che imprese fanno per ridurre il gender gap rappresenta un vantaggio economico e, deve essere guardato anche sotto questa luce. In SIMEST, oggi, ha ricordato la d’Arienzo, il 43% dei lavoratori sono donne, un dato importante che sottolinea l’attenzione di SIMEST non solo alla valorizzazione del merito, ma anche all’attenzione che l’azienda mette nella riduzione del gap.
Sulla stessa lunghezza d’onda è stato il primo intervento dell’Avv. Radoccia, la quale ha voluto ricordare come la legge Golfo – Mosca del 2011 sull’equilibrio di genere negli organi collegiali nelle società italiane quotate ha rappresentato un elemento importante per affermare un primo tentativo di ridurre il gender gap all’interno degli organi collegiali delle aziende. Non è soltanto sotto l’aspetto del convincimento culturale che deve cambiare, ha sottolineato la Radoccia, ma anche il modo in cui le aziende intervengono sul tema della riduzione del gender gap. In un momento dove tante aziende fanno “pinkwashing”, il miglioramento della valorizzazione del talento femminile deve avvenire attraverso fatti concreti, ad esempio introducendo KPI che possano far sì che sia possibile monitorare e rendere concreto la sua riduzione.
Roberto Vona riprendendo la parola ha voluto chiedere alle conversatrici dell’incontro quali sono le caratteristiche principali della leadership che ritengono indispensabile. La dott.ssa Corradini D’Arienzo ha messo in evidenza come la leadership non si fa mai da soli, in un’epoca in cui, la guida direttiva non funziona più e questo è evidente proprio nei numeri delle aziende resilienti in cui il tema del lavoro in team è sempre più centrale. La dott.ssa Corradini D’Arienzo ha sottolineato come lei chieda al suo gruppo di lavoro anche di esprimere critiche, perché questo permette di arrivare a soluzioni positive, guardando un tema da prospettive diverse. Come hanno evidenziato le relatrici, la competenza tecnica non basta più, ma è necessario una leadership inclusiva, partecipativa, che valorizzi l’individuo nell’impresa. L’individuo deve essere valorizzato anche e, soprattutto, nella sua unicità e aiutato a combattere quelli che sono, come ha sottolineato la Corradini D’Arienzo, alcuni dei principali mali di oggi e del futuro: l’ansia, la depressione, lo stress.
Altro tema è quello dei giovani: sia la Corradini D’Arienzo che la Radoccia hanno sottolineato come un tema centrale per le imprese deve essere quello di valorizzare le competenze dei giovani e dei manager giovani.
Oggi le giovani generazioni non cercano un lavoro che sia per tutta la vita, ma cercano una opportunità lavorativa che arricchisca l’esperienza e il bagaglio culturale. E su questo che le aziende devono provare a lavorare per trattenere i giovani, oltre a migliorare le proprie politiche salariali che, attualmente, restano lontane dalle medie dei Paesi Europei.
Una conversazione, quindi, che ha toccato tantissimi aspetti della leadership e della cultura d’azienda, che ha permesso ai presenti di ragionare su temi fondamentali partendo dalle esperienze di chi, oggi, ricopre ruoli rilevanti nel panorama aziendale italiano.
Lorenzo Calò – “Leadership e gender gap: le top manager indicano la strada” https://www.ilmattino.it/economia/news/napoli_convegno_rotary_top_manager-8082045.html