“Il Mattino” di ieri cosi titolava il suo pezzo per dare la notizia della manifestazione. “Poliziotti scomparsi borse di studio ai figli”.
Non si è vista spesso una partecipazione così massiccia, di circa 350 convenuti, come quella registrata ieri nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino messa a disposizione del Rotary dal Comune di Napoli, patrocinante del progetto insieme alla Curia Cardinalizia dell’Arcivescovo Metropolita di Napoli Crescenzio Sepe ed alla BCC di Napoli del Presidente Dott. Amedeo Manzo che ne è stata anche sponsor unitamente al Fondo Distrettuale 2100 per l’anno 2017/2018.
La sala ha ospitato la cerimonia di chiusura della iniziativa per la consegna delle borse di studio nell’ambito dell’omonimo progetto ideato per figli di dipendenti della Polizia di Stato prematuramente scomparsi le cui espresse finalità sono state quelle di dotare giovani colpiti dalle avversità della vita di un concreto stimolo ed incoraggiamento per la loro formazione culturale e professionale. Sei il numero dei giovani di papà in servizio nei territori del distretto Rotary 2100 della Campania e della Calabria che li hanno lasciati prematuramente.
Il Castello Angioino ha fatto da cornice austera ad un evento che, dopo mesi di preparazione, ha visto il suo concludersi con una emblematica e significativa manifestazione organizzata dai due Club Rotary di Napoli, Castel dell’Ovo e Parthenope, Club che hanno curato tutti i momenti non banali dei contatti con il dipartimento di Polizia e le relazioni con tutti gli organismi che direttamente ed indirettamente hanno favorito l’evolversi della idea.
Alfredo Ruosi, già Presidente del Club Rotary Castel dell’Ovo, aveva coltivato l’idea del progetto nel suo anno di presidenza appena passato; non si era però potuta avviare per assecondare altri impegni più pressanti e in avanzata fase realizzativa: progetto “Seconda Chance” per i giovani detenuti. Perciò, sin dall’inizio dell’anno 2018/2019, riprendendo il lavoro di passi già fatti, spinto anche dal Governatore dell’anno Lucania, ha assunto il guiderdone trovando nella Presidente del Club Parthenope, Laura Giordano, una valida e convinta assertrice che ha profuso tutta la collaborazione sia nella fase di ideazione che in quella più complessa della sua realizzazione. Gianfranco Vallone poi, Presidente dell’anno del Club Napoli Castel dell’Ovo, non è stato da meno; si è rivelato, infatti, un sodale ed anche efficace sostenitore dell’idea sia in punto morale che organizzativo, giacché si è fatto promotore all’interno del Club come nella più ampia famiglia del Gruppo Partenopeo che ha visto ben sei club, tra i 70, partecipare ed aderire al progetto.
Il distretto è stato presente con il 66 % dei Club che hanno aiutato i promotori sostenendo la iniziativa in punto economico e valoriale. Il team dei tre dirigenti è riuscito a condurre in porto un proposito che alla prima immaginazione sembrava impraticabile. Occorrevano risorse finanziarie, occorreva una condivisione allargata e rappresentativa dei Club del Distretto perché non si poteva mettere in piedi un progetto che coinvolgeva una importante istituzione dello stato Nazionale senza contare sul sostegno di un rilevante numero di Club del Distretto 2100 come interfaccia di un apparato pubblico di tutto rispetto e di rango nazionale, sia pure delimitato al perimetro dei territori Calabro/Campano.
L’istituzione Forze di Polizia ha avuto a sua volta un compito non facile: quello di selezionare tra tanti casi meritevoli le prime sei famiglie a cui far pervenire una somma non tanto grande, ma neppure piccola, di €1500 per ogni borsa destinata ad orfani di funzionari di polizia scomparsi non a causa di servizio. Si, perché, mentre alle situazioni di scomparsa per causa di servizio provvede come è normale il Ministero, nei casi di un ben più triste destino segnato da malattie che falcidiano giovani esistenze le famiglie, come peraltro accade in altre similari situazioni, rimangono in una triste e penosa situazione di indigenza quando non di disperazione.
L’iniziativa per il premio ai figli dei poliziotti caduti prematuramente ha raccolto, cosi, come si è già detto il consenso di ben 70 tra i 107 club; consenso che ancora prima di essere economico è stato di condivisa sensibilità e segno valoriale, di testimonianza verso quei giovani che abbiamo visto sfilare tra l’emozione di tutti dinanzi all’emiciclo della bella sala dei Baroni per ricevere la targa, la borsa di studio e l’abbraccio delle autorità che li premiavano con delicato affetto.
E sono Arianna Bencivenga di Curti, Federica Perfetto di Casoria, Giustina Lamanna di Visciano, Ernesto Guazzo di Roccadaspide, Valentina Catizzo di Zagarise e Giovanni Esposito, il più piccolo di appena 10 anni, di San Ffloro Torre del Duca: componevano un gruppo assiso insieme nei banconi di destra e facevano probabilmente riflettere ed emozionare tutti i soci convenuti ben consapevoli del gesto.
La larga partecipazione alla giornata dei presidenti dei club che erano in 40, (30 i labari esposti come si vede dalle immagini), molti venuti anche dalla non vicina Calabria, è stata una ulteriore riprova, se occorreva, dell’ attenzione per una solidarietà emblematica frutto di un sentimento che ha unito i club in una immagine inconsueta di vicinanza alla istituzione pubblica della Polizia di Stato che i Rotariani considerano essenziale per la vita ordinata della società.
Ma il premio stesso nasce da una visione nuova di solidarietà che non è sola quella delle sei mission segnate nel tracciato della Rotary Foundation, come ha ricordato il DFRC Alfredo Focà nel corso dei suoi saluti, ma anche dall’esigenza di fare concretamente piccoli passi in aree non coperte e raggiunte dalle funzioni istituzionali dello Stato.
Il valore della iniziativa, infatti, per chi ha elaborato i suoi contenuti va oltre il senso del contributo munifico; sta nella convinta finalità di spingere i giovani colpiti dalla disperazione e dalle disgrazia verso una visione più ottimistica della vita e meno rassegnata, come bene ha detto l’Assessore Alessandra Clemente, intervenuta in rappresentanza del Sindaco De Magistris, che, rivolgendosi ai giovani, ha ricordato di essere uno di loro, parte di quel gruppo per la disgrazia che ebbe a colpirla da giovane che l’ha resa più forte e determinata nella vita.
La solidarietà è un punto di forza della nostra società civile; ci sono associazioni e cittadini pronti a dare, quando chiamati, il loro apporto, a sostenere ed incoraggiare chi è incorso in momenti di sfortuna. Il Paese, attraverso le tante associazioni, c’è; e ci sono le associazioni come la nostra che non vogliono chiudersi e stare in disparte, vogliono partecipare quando è possibile e per quanto è possibile.
Avremmo forse come cittadini il dovere di conoscerle tutte per apprezzarne l’impegno. E se questo è il senso dell’evento nel suo significato emblematico non è da trascurare l’altro, come viene ricordato sempre dagli orientamenti e dalle direttive del Rotary International, di ricercare sul territorio di competenza momenti alti di integrazione con Istituzioni ed Associazioni che consentano al Rotary di spiegare effetti ben più incisivi, pregnanti e concreti irrobustendo le azioni con vincoli che ne rafforzino la presenza, la immagine e soprattutto assicurino il risultato finale. Naturalmente occorre anche che ci siano soci e rotariani che si facciano carico concretamente, nel tempo loro dato dalle attività e dalle professioni, di fare ed operare trascinando anche la parte non attiva della famiglia associativa.
La presenza alla manifestazione dei PDG Alfredo Foca’, Guido Parlato, Michelangelo Ambrosio, Maria Rita Acciardi, Luciano Lucania, del DGE Pasquale Verre, e del DGN Massimo Franco a testimonianza della attenzione del Rotary è stata per gli organizzatori un motivo di grande soddisfazione.
Ma il Rotary non è solo questo e Maria Sbeglia che porta avanti il progetto della Rotary Youth Chamber Orchestra ce ne ha dato prova. La giovanissima orchestra di musicisti ha suonato gli inni all’apertura, prima dei saluti doverosi ed introduttivi dei tre dirigenti Vallone, Giordano e Ruosi. Nel fine giornata ci ha deliziato con altri pezzi classici da camera e con due stupendi capolavori della Canzone Napoletana. Non è un caso che la Yout Chamber sia stata chiamata alla conferenza internazionale di Amburgo di quest’anno per intrattenere musicalmente i circa previsti 15mila rotariani. Un successone.
Hanno partecipato alla manifestazione il Questore di Napoli Dott. Antonio De Iesu, anima istituzionale del progetto che è stato vicino al team, il Questore di Catanzaro Dott.ssa Amalia Di Ruocco, il Direttore del Servizio Assistenza ed Attività Sociali della Polizia di Stato Dott. Paolo Cortis, il Prefetto di Napoli Sua Eccellenza Dott.ssa Carmela Pagano, ed il rappresentante dell’Arcivescovo Metropolita di Napoli S.E.R. Cardinale Crescenzio Sepe, l’Assessore ai Giovani e alle Politiche Giovanili Dott.ssa Alessandra Clemente per delega del Sindaco di Napoli On.le Luigi de Magistris, il Presidente della Bcc di Napoli Dott Amedeo Manzo.
Tutti nei messaggi di ringraziamento al Rotary hanno espresso viva soddisfazione per un progetto inconsueto formulando l’augurio che possa essere foriero di altre e più strutturate iniziative in un quadro di volontà solidaristiche ma anche di vicinanze su altri fronti. Tra i presenti anche il Comandante dell’Accademia Militare Aereonautica di Pozzuoli il Generale Enrico Degni e il Direttore del Carcere Minorile di Nisida dott. Guida entrambi molto amici del Rotary, legati alla nostra famiglia associativa per iniziative che ci hanno accomunato e ci accomunano spesso nei loro contesti di lavoro: accademia di Pozzuoli e Carcere di Nisida.
Insomma, una bella giornata da incorniciare e da ricordare e da mettere a premessa di altre iniziative che diano alla società civile l’idea concreta di cosa sia il Rotary e di cosa vogliono fare i Rotariani, che, come diceva un nostro Past President del Club, non è fatto solo di chiacchiere e distintivi ma anche di operosità concreta a favore della società sfortunata da parte di chi ha avuto un pizzico di fortuna in più.
Federico D’aniello
Consigliere Segretario del Club Rotary Castel dell’Ovo