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La lotta del Rotary per debellare la Polio dal mondo

Di Raffaele Pallotta di Acquapendente – Senior Leader del Rotary International

È ormai noto che oggi quasi tutti i Paesi del mondo sono “Polio free”, per merito dei due grandi scienziati e filantropi Albert Sabin e Jonas Salk. Forse non tutti sanno, però, che il contributo essenziale e risolutivo è stato dato dal Rotary International che verso la fine degli anni ’70 ha avviato la campagna “Polio Plus”, e di un Rotariano in particolare, Sergio Mulitsch di Palmenberg. Egli, nato a Trieste da una famiglia goriziana di industriali, prese parte, come fotografo di guerra dell’Aeronautica Militare, alla seconda guerra mondiale. Nel 1946, terminata la guerra, si dedicò professionalmente alle tecniche d’imballaggio, dal cartone alle pellicole plastiche. viaggiando, per questo, in molti Paesi: dagli Stati Uniti, alla Argentina, da Cuba alla Cina. Ricoprì incarichi ufficiali per le Nazioni Unite e diventò presidente dell’Organizzazione Mondiale dell’Imballaggio. Si adoperò sin dall’inizio per studiare la fattibilità e la gestione di un progetto di vaccinazione di massa. Non si trattava di lanciare solo una raccolta di fondi ma di scegliere i vaccini, mettere a punto la strategia della loro somministrazione, predisporre imballaggi adatti per la conservazione a bassa temperatura dei farmaci, e gestire la distribuzione. La cronaca di questa iniziativa ha inizio nel 1978 con l’approvazione del progetto d’una massiccia campagna di vaccinazione da affiancare al programma avanzato di Immunizzazione che l’OMS aveva iniziato quattro anni prima con l’inserimento anche della vaccinazione antipolio. Tale iniziativa non contemplava però vaccinazioni di massa e prevedeva la somministrazione per la polio di un’unica dose di vaccino, mentre il prof. Sabin insisteva con forza sulla necessità che si eseguissero le vaccinazioni di massa, le uniche in grado d’interrompere la circolazione uomo-ambiente-uomo del polio virus. Nel 1979, in occasione della Convention rotariana tenutasi a Roma, nell’ambito dei programmi 3H (Hunger, Humanity, Health) fu deciso di debellare la polio.

I Rotary filippini si proposero per primi affinché si rendesse concreta questa possibilità (nel loro Paese la morbilità e la mortalità erano molto elevate), tant’è che tra il ministro della Sanità filippino Enrique Garcia e il presidente del R.I. J. Bomar, fu firmato un protocollo d’intesa con il quale ci si proponeva di vaccinare entro cinque anni, sei milioni di bambini d’età inferiore ai cinque anni. Però il Paese era senza risorse finanziarie e occorreva uno studio mirato per l’acquisto dei vaccini, l’organizzazione del loro trasporto, la necessaria “catena del freddo” per preservarne l’attività, le modalità di somministrazione, la gestione sanitaria locale del progetto e la necessaria propaganda dell’iniziativa presso la popolazione.  Sergio Mulitsch intuì l’alto valore umanitario del programma e, con spirito imprenditoriale e altruistico, si adoperò a studiare la possibile realizzazione e gestione del progetto: lanciare una raccolta fondi, la messa in atto di una strategia di scelta e somministrazione dei vaccini, organizzarne la spedizione e il relativo trasporto sino alle aree di utilizzo. Contattò Università, Ministeri, la FAO, l’OMS e l’Istituto Sieroterapico Sclavo.  Occorreva un milione di dosi di vaccino, e Mulitsch propose il suo programma al Rotary Club di Treviglio e della Pianura Bergamasca, da lui fondato, assumendosi la responsabilità della conduzione del progetto, che sarebbe stato “sperimentale”, ossia limitato alla fornitura di vaccini al popolo filippino da parte dei Rotary Club italiani. L’iniziativa andò in porto, e prese il nome di “Polio 2005”. Una raccolta di fondi fu eseguita da numerosi Rotary Club italiani che consentì la spedizione nel 1980 di 500 mila dosi di vaccino. Nello stesso anno anche i Distretti contribuirono all’operazione e inviarono nelle Filippine e anche in India, colpita da una grave epidemia, più di due milioni di dosi di vaccino, la cui somministrazione avvenne con la preziosa consulenza di Sabin.

Alla campagna di vaccinazione delle Filippine seguì l’operazione antipolio per il Marocco (conosciuta da noi rotariani come Operazione Marocco), la cui scelta, per circostanze fortuite, era avvenuta a Napoli. Sergio Mulitsch era venuto a trovarmi perché gli curassi un’ulcera della gamba di natura tropicale, manifestatasi durante il suo soggiorno nelle filippine, con la terapia iperbarica. Durante i giorni che si fermò a Napoli per la cura, avemmo molte occasioni di parlare ovviamente di Rotary e di poliomielite. Una sera, mentre stavamo gustando una magnifica Margherita nell’antica pizzeria Brandi, mi raccontò che la Sclavo gli aveva messo a disposizione un milione di dosi di vaccino orale antipolio che erano state ordinate e non ritirate e che stavano per scadere.  Avevo da poco curato un imprenditore edile, che aveva svolto dei lavori in Marocco, il quale mi aveva raccontato della tragica presenza, in quei luoghi, di tanti piccoli storpi, definiti “enfants serpents” perché, colpiti dalla diffusissima poliomielite vera piaga locale dell’infanzia, riuscivano a muoversi solo strisciando per terra come i serpenti. Sergio prese immediatamente contatto con i Rotary marocchini e nacque l’operazione Marocco.   Fu approvata nel 1982 dal R.I. che la inquadrò nell’ambito dei programmi 3H. di cui divenne delegato responsabile Mulitsch. L’operazione Marocco ha contribuito a dare una svolta decisiva all’antipolio: la Rotary Foundation e il governatore marocchino stanziarono rispettivamente 730.000 e 1.200.000 dollari per la gestione del programma; i governatori di Italia, Malta e San Marino acquistarono e fornirono due milioni di dosi di vaccino, mentre l’Unicef assunse l’incarico di garantire la cosiddetta “catena del freddo” per la loro conservazione.  Seguì un grande coinvolgimento da parte di altri Rotariani, in sintonia con il motto che il presidente del R.I. Musaka aveva annunciato all’inizio del suo mandato: «Costruire ponti di amicizia».  Nel 1985 il Rotary lanciò l’idea di debellare definitivamente la poliomielite dal mondo. Il progressivo espandersi dei programmi di vaccinazione di massa nei Paesi più sviluppati aveva contribuito a ridurre i casi di poliomielite. Era quindi il momento di programmare un altro sforzo per eradicare la malattia soprattutto in quei Paesi privi d’igiene, strutture sanitarie, veri e propri serbatoi endemici del virus.

Nel 1988 l’OMS (in rappresentanza di 173 Paesi) accettò la proposta del R.I., e all’unanimità, decretò l’avvio ufficiale della Campagna per l’eradicazione della polio dal mondo che prese il nome di Operazione Polio Plus, proponendo il conferimento del titolo di Organismo non Governativo (ONG) al Rotary International che così poteva amministrare i fondi per questa finalità. Il contributo finanziario del Rotary International all’iniziativa ha superato i 1.000 milioni di dollari americani fino al 2012. La Bill e Melinda Gates Foundation  donò alla Rotary Foundation 355 milioni di dollari americani a favore del progetto Polio Plus. La Rotary Foundation si impegnò a raccogliere altri 200 milioni di dollari vincendo la sfida  nel 2011.

Un grande risultato è stato raggiunto nel stesso anno: l’India, Paese endemico, non ha registrato, per la prima volta nella storia, nessun caso di poliomielite, portando al 99,5% il risultato dell’eradicazione della malattia dal globo. A oggi permangono tuttavia difficoltà ad attuare la missione in alcuni Paesi che presentano notevoli problemi di sicurezza, come Nigeria e Afghanistan; in quest’ultimo Paese un volontario del Rotary è stato ucciso (ottobre 2012) dai talebani, i quali si oppongono alla campagna sanitaria perché improvvidamente la scambiano come un’ingerenza dell’Occidente e dei suoi servizi segreti sul loro territorio. Nello stesso anno, ne sono stati trucidati in Pakistan, da fanatici religiosi mussulmani, altri 6. Dopo tali episodi il Rotary ha messo fine al loro impiego nei paesi dove non si può garantire la loro sicurezza.    Un ulteriore “sforzo”, un nostro ulteriore sforzo, contribuirà a debellare la polio ancora presente, per fortuna solo con qualche focolaio.

 Il recente congresso (giugno 2013) del Rotary International a Lisbona, in Portogallo, è servito da pedana di lancio per l’annuncio di un nuovo capitolo della solida partnership tra il Rotary e la Fondazione di Bill e Melinda Gates per l’eradicazione della polio. “D’ora in poi, la Fondazione Gates provvederà a equiparare due dollari per ogni dollaro impegnato dal Rotary, fino a un massimo di 35 milioni USD l’anno, per ridurre il deficit dei fondi di finanziamento necessari per l’eradicazione della polio fino al 2018”. Così ha dichiarato Jeff Raikes, Portavoce della Fondazione Gates, in un annuncio video preregistrato trasmesso nel corso della sessione plenaria del 25 giugno. “Se viene realizzata in pieno, il valore di questa nuova partnership con il Rotary raggiungerà oltre 500 milioni USD. In questo modo, i vostri contributi a favore della lotta contro la polio avranno un valore raddoppiato”.  Lo sforzo congiunto, chiamato “End Polio Now – Fai storia oggi”, arriva in una fase critica della Global Polio Eradication Initiative. Il costo stimato del Piano strategico finale  di eradicazione della polio 2013/2018 è di 5,5 miliardi di dollari. Gli impegni di finanziamento, annunciati al Global Vaccine Summit nel mese di aprile, ammontano a un totale 4 miliardi USD. Occorre colmare il deficit dei fondi necessari di 1,5 miliardi di dollari per evitare un abbassamento del livello di guardia contro la malattia nei Paesi vulnerabili. In caso di nuove insorgenze, oltre 200.000 bambini in tutto il mondo potrebbero restare paralizzati ogni anno nell’arco di un decennio.  Il Rotary e la Fondazione Gates sono determinati a eliminare per sempre la polio.

“Provvederemo a unire le forze della rete del Rotary con le nostre risorse e, insieme agli altri partner della Global Polio Eradication Initiative non ci limiteremo a sconfiggere una malattia, ma a cambiare il volto della sanità pubblica per sempre”, ha dichiarato Raikes. Nel 2007, la Fondazione Gates aveva lanciato una sovvenzione Sfida da 100 milioni alla Fondazione Rotary per l’eradicazione della polio che, nel 2009, è aumentata a 355 milioni USD. Il Rotary aveva accettato di raccogliere 200 milioni in fondi entro il 30 giugno 2012. E i Rotariani avevano vinto la sfida raccogliendo 228.700.000 USD”. “Adesso è il momento per tutti noi di agire; parlatene, condividete la vostra storia sulla polio attraverso i social network e incoraggiate gli altri a unirsi a voi nel sostenere questo sforzo storico”, ha aggiunto Raikes. “Quando voi Rotariani abbinate la vostra passione per il servizio insieme alla forza della vostra rete globale, voi siete inarrestabili, e la Fondazione Gates è orgogliosa di collaborare con voi. Facciamo storia ed eliminiamo la polio adesso”.  Bruce Alyward, assistente del Direttore Generale per la Polio, Emergenze e Collaborazione tra i Paesi presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha incoraggiato i Rotariani ricordando loro che la linea del traguardo è in vista, ma ha anche avvertito che “una cosa è vedere il traguardo, un’altra è attraversarlo. Voi rotariani ce lo farete attraversare”.

 Napoli lì 24 Ottobre 2013

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